La società dei ceci

Un giorno i ceci si organizzarono in una struttura social/politico/morale.
Erano stanchi di sentirsi chiamare singolarmente: cece!
E qualche volta c'era anche il dispregiativo: cecio!
Dunque, cece dopo cece, si misero in fila all'anagrafe del comune per avere i dettagli per formare una nuova grande famiglia.
Avrebbero così costituito un gruppo culturale, sociale, politico, morale, musicale...

Ma l'impiegata dell'anagrafe era un po' spaesata con la burocrazia al riguardo del caso, in quanto non era successo prima d'ora che dei ceci volessero formare una famiglia...una società... Sì, ma come verrà chiamata? 
La società della cecità? Peggio che andar di notte!

Chiamarono il direttore dell'anagrafe, che di cognome faceva: Meloni.
Beh, anche solo burocraticamente, questo sarebbe stato un vantaggio... Signor Meloni, che facciamo? - domandò l'impiegata dello sportello.  Il direttore si cominciò a grattare la testa, come per dire che dal caso strano si passava ora al grattacapo. Poi sentenziò: "Il nome non si può cambiare; possiamo però nominarlo in modo diverso. Accentuandolo!". 

Questo direttore sapeva il fatto suo, e convinse i ceci a evitare la società della cecità e al fatto di essere nominati personalmente in modo indistinto semplicemente ponendo due accenti: uno sulla prima e uno sulla seconda "e". Quindi "cècè". Con la società della "Cecetà", e ogni cece da oggi in poi avrebbe avuto la sua personalità e distinzione aggiungendo la numerazione: cècè 1, cècè 2,..."Fin che ne generate!" e sorrise. L'impiegata cominciò a redigere i documenti del nuovo nucleo famigliare, e i ceci vissero felici e contenti.

A volte basta un accento per rendere contento...