Cambi di tattica

Un estratto di camomilla vagava perso per la via; era stato estratto sì, aveva vinto, sì, ma che cosa, quale premio?
Una vittoria senza un premio, a che serve? Che senso ha?
Calmarsi? Magari, a riuscirci!
Come può un estratto di camomilla essere così agitato?

Quando ci manca la terra sotto i piedi, non abbiamo mai provato a guardare in alto, o a destra, o a sinistra, dove magari ci attende comodo e sicuro un altro appiglio che non sia la terra?
Là dove osano le aquile sarà bellissimo, ma al pollo che interessa?
Quo vadis? Quo vare! Covare!

L'ultimo che arriva nelle situazioni guarda caso spesso diventa il primo, in quanto surriscalda l'atmosfera che magari si andava quietando; è come se ritornasse inaspettato e improvviso il temporale che ritenevamo appesa passato.
"Guarda che non ti passa" sembra stia sempre dicendo l'ultimo che arriva.

Un po' di salvia salverà il contesto della minestra che bolle? 
Cambiare ingrediente fa bene al progresso della tolleranza, ma suscita l'intolleranza degli altri ingredienti. Per cui, capiterà di vedere una camomilla, e non solo una formica, che raggiunge l'arrabbiatura suprema: l'ira!

L'erba del vicino, comunque, ci apparirà sempre più vicina ogni volta che lo allontaniamo dal nostro cuore, dalla nostra mente, dall'animo. Lontano dagli occhi, il vicino arriva al cuore. Meglio affrontarlo con un sistema adatto. Di petto. Imitando il petto di pollo. Farà forse un po' ridere, ma questa tattica della follia ci renderà amico il vicino allontanato, e sarà in grado di non esaltare l'invidia per l'indivia del vicino.