Flessione della riflessione

Il volar dei desideri spesso si arena su una spiaggia di conchiglie che tagliano, e sfregiano.
E' il destino di questa umanità, di innalzarsi dal fango portando su melma, spargendola tra le nuvole ancora informi. La pulizia non andava fatta prima di prendere il volo, o anime?

Ma la fretta pilota tutto quanto,scombussola le bussole, cambia gli orientamenti, e i colori, e i sapori. Tutto sa di tutto e di niente. E il niente impera, mentre il nulla non sa più che fare, e che sia la sua identità. Infangati, anche i brillanti ne risentono. Tornare nelle miniere tra le rocce?

Siamo usciti in fretta, col fango sulle ali, e diamo la colpa alla terra, ai petali che ci accarezzavano per la compassione e noi li abbiamo accusati di tradirci, di farci restare e non partire, per farci morire lì! Misere anime del miserere! Vogliamo e non voliamo più?

Che volontà è questo incanto da favola, da religione per bambini immaturi, da umanità incallita e pietrificata? Perchè l'emorragia della nostra energia è sempre più in atto? Che tragedia si sta consumando? Che commedia stiamo vivendo? Dov'è il concerto di fondo?

Manca una direzione, manca un direttore, manca un dire, un fare e un baciare che risveglino il mondo affranto dalla sacralità profanata dalla stupida ragione che ha eliminato la vivace follia invece di abbracciarla, come quest'ultima le aveva offerto di fare.

Tutto è offerto, e sopratutto è sofferto.
La ragione non ne può più ormai.
Solo la follia può far miracoli.