Impressioni di vita

Sono nato, e questo è già tanto, direbbe qualcuno, visto i tempi che non corrono più.
Già, sono nato, ma in che stato!
Non intendo chiaramente stato di geografia, ma quello della malinconia.
Sono nato all'improvviso, sbattuto fuori senza alcun preavviso: impreparato, quindi già all'inizio bocciato! 
La scuola della vita è stata parca con me, anche se la vita della scuola è stata sempre un imprecar la porca miseria. 

Passato di anno in anno a vita prolungata, mi sono anche ingegnato per averla un poco più adattata; mi sono sentito subito un maestro, senza accorgermi che era troppo presto. 
Sbattuto come l'uovo a colazione, a sua differenza son tornato in embrione: che cos'è poi in fin dei conti questa vita, se qualcuno già all'inizio la vuol fare già finita?
I conti non tornano, anche perchè erano in vacanza lontano da tempo, ma son giunte pian pianin le sottrazioni della vita a insegnarmi altre lezioni.

Ho imparato dall'inizio fino ad oggi quasi niente, anche perchè sempre e ovunque in viaggio con la mente; maturato e un po' bacato, tuttavia, son finito per amar la fantasia, che chiedendo a me follia mi fa perdere non soltanto la lezione, ma il progresso in ogni altra situazione.

Sta di fatto che strafatto d'esperienza ho esaurito tutto il cibo lì in credenza; credo solo di aver fatto tutto quanto senza metter tutto sotto il manto del mio vanto. 
Ma se questa fosse solo una folle mia illusione, chi di voi mi rimanda all'embrione?