Il chimono

Ognuno di noi indossa un chimono, tanto per apparire straniero, esoterico, esotico, un poco erotico e misterico, e anche un po' antico, che lo spacci di fronte agli altri come un mezzo buddha, con un richiamo alla misticità, alla filosofia orientale da scoprire...senza mai però aprire il chimono.
Tu, ora lo sai chi sei? Sei un "mono": uno star o una star che da solo, nel suo monolitico mondo fatto della propria persona, cerca di darsi una risposta semplice e antica: "chi" sono?
Un chimono, ci dice la gente.
Un chimono, ci dice il mondo.

Siamo una star: una stella, ma solo nell'apparenza del chimono che ci riveste e mai ci mette a nudo in quello che siamo veramente: cercatori di sana follia, di quella vivace pazzia che si allarghi oltre i confini della nostra mente...ma la stretta fascia del chimono ci riduce a vivere da bambini immaturi, stretti nel pannolino del nostro coccolarci e cullarci in questo triste io.

Chiamiamo in aiuto il chinotto, che bevendolo ci riempie del suo gusto, ci potenzia col suo gas di bollicine, e sopratutto ci ridà l'energia fondamentale che ci serve per svincolarci da questa logica fredda e stretta del chimono. Ci ridà l'8! L'otto! Che invitato sul nostro divano, adagiato diventa il simbolo dell'infinito, dell'universo, del vero nostro io: il chi!

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Eccoci  qui, o meglio: chi! Chi siamo dunque? Siamo CHI: particella dell' INFINITO!