Il motorino organolettico

Un motorino organolettico procedeva in moto elettrico, sgusciando ora qua ora là, finchè a una curva per la gran velocità si schiantò su di un morbidissimo sofà. Uauh! Che goduria! Ci manca soltanto una fetta di anguria o un poco di melone per cambiar la situazione. Qualche affetto di un prosciutto quasi un etto e mi proietto a tutto effetto! Dai gas al motore, suona l'organo della funzione! E tutto quanto riparte alla gran velocità, per raggiunger la città.

Basta un po' di moto e Rino si proietta sul divino, sali a bordo bella bimba e vedrai che qui è una bomba! Romba il rombo nel motore e dal vino rosso cuore scorre il sangue divertito dopo essere partito. Sulla sella stai su bella, non lasciar che la rotella accartocci il tuo vestito che mi appar così pulito che l'hai fatto come invito per tornar su quel divano a tenere la mia mano.

Ma a manetta sempre in fretta sfreccia il bolide impregnato del percorso ormai segnato che sognato ora adempie tutto quel che il cuore riempie: la esaltante mia follia che percorsa in compagnia sul percorso tra la folla saltellando come molla più non molla la sua presa, la mia bimba a me si è arresa, e mi vuole tutto tondo e mi abbraccia a mo' di rombo, compensando in simpatia la mia scelta di follia.

Senza un rischio calcolato nella vita già ho imparato che a guidare un motorino non c'è sol l'amico Rino, ma c'è anche la ragazza, sulla moto quella impazza e contagia il guidatore che si sente il suo signore, ma il Signore su nel cielo lo ha salvato per un pelo. Guarda un po' questa follia chi coinvolge in compagnia; giunge infin pur la Madonna per calmare quella donna che il motore aveva acceso del suo cuore come un cero, calda fiamma per il Rino, il padron del motorino.