Habemus pepe

Una spezialità è la spezia che occorre per saggiare ogni delizia: il pepe.
Abbiamo o no questo pepe, per rendere pepata la vita e le sue funzioni (comprese le religiose)? Se è vero che la funzione sviluppa l'organo, senza la spezia del pepe quest'organo sarebbe freddo e solo funzionante, non appagante e dal gusto di peperlizia, cioè di delizia.

Abbiamo tutto, ma senza pepe.
Una società senza pepe, una religiosità senza pepe, una pietanza senza pepe.
Allora, ritorniamo a prenderci il pepe! Dov'era finito? Chi lo ha tradito? Chi lo ha imboscato? Chi non lo ha portato qui?

E' facile dire, ma tra il dire e il fare, dov'è finito il condire, per non ridurre tutto a parole amare? Ma di pepe, ne basterebbe un dito per aver tutto condito, sotto e sopra ogni settore, in cucina o in riva al mare.

Rieleggiamo il pepe!
Richiamiamolo alla memoria, alla storia, al presente, che ora sa di poco o niente!
Anche la vita con un poco di follia ecco il pepe che se la porta via!
Non importa più allora quanto hai vissuto, ma quanto sei stato pepato.

Con un poco di pepe al punto giusto, al momento giusto e sulla pietanza giusta, anche il Papa farebbe faville!
W il pepe!
Finora il pepe è stato sotto chiave, ma se riapriamo il conclave, verrà rieletto come il migliore della spezialità sia nell'umano che nella spiritualità!
W il pepe! Anzi: W il Dio pepe!